All’inizio dell’Avvento può essere utile avere presente la tematica che le tre pagine bibliche di ognuna delle quattro domeniche propongono. Ciò ci può aiutare nella nostra proposta omiletica. I quattro brani tratti del vangelo di Matteo ci parlano nella prima domenica, della venuta del Signore alla fine dei tempi, nella seconda e terza domenica di Giovanni Battista e nella quarta domenica degli antefatti immediati alla nascita del Signore. La prima lettura è sempre tratta dalle profezie di Isaia sul Messia e sul tempo messianico. La seconda lettura invece è tratta dalla lettera ai Romani (domeniche 1.3.4) e dalla lettera di Giacomo (domenica 2), e contengono tutte esortazioni e annunci tipici del tempo di Avvento.
Il vangelo di questa prima domenica di avvento è l’annuncio della venuta del Signore alla fine dei tempi accompagnata dall’esortazione pressante all’attesa vigilante. Il tono della pagina di Matteo è severo: la venuta del Figlio dell’uomo è improvvisa, come il ladro di notte. Perciò occorre essere vigilanti, cioè essere pronti quando verrà. Il riferimento al brano biblico del racconto del diluvio mostra la differenza tra Noè, che ha preso sul serio il monito della Parola del Signore e gli altri che invece, incuranti di quella parola, continuarono tutto come prima. Cosicché Noè è giunto preparato all’evento del diluvio e ne fu salvato, gli altri invece furono travolti dalle acque mortali. Gesù per tre volte è chiamato “Figlio dell’uomo”, titolo del giudice della fine dei tempi desunto dal libro di Daniele, ma una volta è anche detto “Signore vostro”, titolo invece desunto dal linguaggio dell’Alleanza, dove Dio offre misericordia e salvezza, come canta il versetto dell’alleluia: “Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza”. Il discepolo dunque attende il suo Signore e Salvatore: la sua attesa è attiva, vigilante, ma serena. La vita degli uomini non può consumarsi nello scorrere monotono delle ore e dei giorni, ma è aperta all’orizzonte della venuta di Dio. L’avvenimento, assicura Gesù, è certo ma imprevedibile. “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce… Comportiamoci onestamente…non seguiamo l’egoismo e i suoi desideri. La nostra salvezza è vicina” ci ammonisce san Paolo. E il profeta Isaia lo precede invitandoci: “Vieni, camminiamo nella luce del Signore”. E con il salmo rispondiamo: “Andiamo con gioia incontro al Signore”.