di Vincenzo Avena
È probabile l’esistenza di questo fortilizio, Castrum Ficarriae nella dizione latina, sin da età islamica, secondo quanto riferisce Michele Amari. Successivamente la struttura subisce diverse trasformazioni fra le quali quella voluta da Ruggero Lauria.
Il Castello fu dimora dei Lancia di Brolo, Federico Lancia, nella bibliografia dei Lancia, riferendosi a Girolamo I, detto il Valenti, nell’anno 1513, così cita: Ei soggiornava in Brolo, ma nell’està villeggiava in Ficarra, nel castello che sorge sul culmine meridionale del colle. Dal 1600 in poi il castello divenne la residenza ufficiale dei Lancia che investirono nello sviluppo del paese con la costruzione di fabbriche di seta, dando a tutta la cittadinanza anni di benessere. In un diploma menzionato dal Baruffi nel 1899 è documentato un Alcherius de Ficarra che potrebbe essere il feudatario del luogo o un miles castri.
L’attuale fortilizio è frutto di ulteriori trasformazioni della struttura medioevale in una fortezza munita per resistere alle armi da fuoco e per essere adibita a fortezza carceraria. Il complesso si presenta come un blocco compatto costituito da quattro ali che perimetrano una corte interna ove insiste una cisterna. Incassato nel perimetro scarpato si trova il bel portale che, con arcata a tutto sesto e vigorosi conci bugnati, probabilmente è ascrivibile agli interventi cinquecenteschi.
Quasi sotto la fortezza si trova il palazzo baronale Milio-Ficarra, edificato alla fine dell’ottocento dalla famiglia Milio, che lo abitò sino al 1980. Rappresenta un tipico esempio di costruzione ottocentesca, prettamente nobiliare.
Risulta costituito da un piano terra, un primo piano, ove trovano posto i locali di ricevimento con annesso giardino, un piano ammezzato, destinato ad ospitare le cosiddette “monache di cerca”, un piano secondo con camere da letto. Tutti i locali risultano coperti da volte dipinte con motivi floreali, finte architetture, figure e paesaggi inseriti in medaglioni e vele, decorati con stucchi in gesso. Le maggiori trasformazioni dell’originario organismo si sono verificate, presumibilmente, intorno agli anni cinquanta, in occasione delle nozze di Francesco Ficarra.
Attualmente il palazzo, di proprietà del Comune dopo un intervento di restauro, viene utilizzato per convegni e manifestazioni culturali. Ospita la biblioteca comunale, il centro sociale e un interessante museo del poeta Lucio Piccolo.
Vincenzo Avena