di Basilio Rinaudo
Numerosi testi dell’Antico Testamento presentano una figura femminile simbolica, chiamata «Figlia di Sion» e caratterizzata come una donna che è insieme sposa, madre e vergine. In questa figura veterotestamentaria, simbolica e complessa, si trovano preparati gli aspetti principali del mistero di Maria.
Nell’Antico Testamento il tema della «Figlia di Sion» è strettamente legato all’alleanza. Infatti nella simbologia di questa figura sono rappresentati i tre aspetti principali del mistero del popolo di Israele, che diventerà il mistero di Maria. Essa è in primo luogo la «Sposa di Jahvé» e per questo è anche la «Madre» del popolo di Dio; ma essa è ugualmente la «Vergine Figlia di Sion».
Sposa di Jahvé. La Figlia di Sion (il popolo di Israele) è eletta tra molte altre per essere la «Sposa» di Jahvé. Le relazioni tra Jahvé e Israele si alternano tra fedeltà e infedeltà e l’immagine della unione matrimoniale serve ad annunciare che Jahvé è il Dio fedele, pronto a riaccogliere nel suo amore il popolo infedele.
Madre del popolo di Dio. Alcuni testi dell’Antico Testamento descrivono la Figlia di Sion come la madre di tutti i membri del popolo di Dio. Una madre raggiante di luce che raccoglie i suoi figli, venuti da lontano, perché rientrino a Gerusalemme e formino il nuovo popolo di Dio.
Vergine Figlia di Sion. Nei libri profetici dell’Antico Testamento viene usata l’immagine della Vergine di Israele nel contesto dell’alleanza. Israele è umiliato dai nemici, come una vergine violata e disonorata, a motivo della infedeltà nei confronti di Dio. La fedeltà all’alleanza è l’amore intatto con cui la Vergine Figlia di Sion aderisce al suo unico Sposo, Jahvé.
La figura simbolica della Figlia di Sion è realizzata in Maria, la madre di Gesù. Lei è la Sposa, la Madre e la Vergine, icona della Chiesa, perché inizia il tempo messianico che non è solamente il termine delle attese veterotestamentarie, ma anche il punto di partenza del nuovo popolo di Dio.
Basilio Rinaudo